Roberto Almagià
1884-1962
Le carte del geografo Roberto Almagià raccontano di quelle fasi, offrendoci una possibilità d’analisi del ‘38 attraverso un lungo percorso nel fascismo da una prospettiva privilegiata: la geografia italiana degli anni dell’imperialismo e del fascismo. Una storia emblematica sull’applicazione delle leggi del ‘38 nell’ateneo romano che presenta tutte le sfumature di una sequenza d’istantanee in presa diretta: il Manifesto degli intellettuali antifascisti e l’arresto di Salvemini che preannunciano l’organizzazione dello Stato fascista; la penetrazione economica italiana nei Balcani e l’impresa etiopica tra gli anni del consenso e quelli della «totalitarizzazione»; il Secondo conflitto mondiale e la vita nella Roma occupata che vede Almagià rifugiato nel Pontificio Seminario Romano Maggiore al Laterano. Le cesure della storia dell’antisemitismo e quelle della storia del fascismo s’incrociano scomponendo il 1938 di Roberto Almagià.